Acqua. Una ricchezza unica.

Le acque termali del bacino Euganeo, di origine meteorica, si raccolgono nei bacini incontaminati dei Monti Lessini sulle Prealpi Venete ad una quota di circa 1500 metri. Defluiscono nel sottosuolo fino ad una profondità di 2000-3000 metri dove si arricchiscono di sali minerali, e dopo aver percorso i circa 80 chilometri necessari a raggiungere gli stabilimenti delle Terme Euganee, sgorgano nuovamente in superficie a temperature elevatissime, anche superiori agli 85 °C. Si ipotizza che i tempi di permanenza nel sottosuolo siano dell’ordine di decine di migliaia di anni.

Queste acque, grazie alle loro qualità chimico-fisiche e terapeutiche, vengono definite secondo una consolidata classificazione medica degli anni ’30 tuttora in uso: acque ipertermali salsobromoiodiche. Gli elettroliti disciolti, come il sodio e il cloro, oltre all’alto contenuto in azoto che può raggiungere il 90% dei gas totali, sono necessari alla cosiddetta fase di maturazione dei fanghi termali. Nell’arco di circa 2 mesi infatti, grazie al flusso costante dell’acqua ipertermale, la matrice argillosa diventa un fango dalle superiori qualità anti-infiammatorie.

Terra. Argilla – Acqua termale – Microrganismi.

Il fango terapeutico delle Terme Euganee è costituito da 2 componenti principalil’argilla, prelevata dal piccolo lago Costa nel Comune di Arquà Petrarca, e l‘acqua termale. Comunemente si ritiene che la sua efficacia sia legata alla temperatura, quindi al calore rilasciato dalla massa argillosa durante il trattamento fangoterapico.
Il Centro Studi Pietro d’Abano, grazie alle attività di ricerca, ha dimostrato tuttavia l’esistenza di una fondamentale componente di origine organica.
Se si lascia il fango immerso in acqua termale ad una temperatura ottimale di 35-38°C nelle apposite vasche o nei silos, dopo circa 60 giorni, il cosiddetto “periodo di maturazione”, sulla superficie a contatto con la fase liquida si forma un aggregato complesso di microrganismi. Si tratta di un biofilm superficiale di colore verde-azzurro, costituito principalmente dalla proliferazione di cianobatteri e diatomee, un tempo ritenute “semplici” alghe.
Grazie alla sua naturale ricchezza in sali minerali e gas disciolti, l’acqua termale risulta essere una componente fondamentale di questo processo, ma lo sono altrettanto le condizioni ambientali alle quali sono esposte le vasche di maturazione.
I cianobatteri endemici che colonizzano la superficie del fango producono delle sostanze note come principi attivi, che il Centro Studi in collaborazione con altri istituti di ricerca, ha dimostrato avere un’efficacia antinfiammatoria pari a quella dei farmaci di riferimento, ma senza effetti collaterali.